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Siamo davvero quello che mangiamo...

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view post Posted on 12/8/2010, 15:23     +1   -1
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Siamo davvero quello che mangiamo

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I batteri intestinali dei giapponesi
producono un particolare enzima
per digerire il “nori” (o porfiria),
l'alga rossa molto usata nella cucina del Sol Levante,
per esempio per avvolgere il sushi.
Niente enzima specializzato, invece,
nell'intestino degli americani, né
– apparentemente –
in nessun altro batterio terrestre,
ma solo in quelli marini..



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Le alghe "nori" essiccate

Quando si dice che siamo quello che mangiamo ci si riferisce al fatto che una sana alimentazione si traduce in un corpo sano.

Questa frase ha però assunto tutt’altra dimensione con la scoperta di due ricercatori dell’Università Pierre e Marie Curie di Parigi: grazie a una rara alchimia genetica, i batteri intestinali di alcuni giapponesi hanno acquisito da altri batteri marini la capacità di digerire le alghe nori, usate nella preparazione del Sushi e di altri piatti in Giappone, dove ciascun individuo mangia in media 14 grammi di alghe al giorno.

Come molte scoperte importanti, anche questa è avvenuta quasi per caso, mentre i due ricercatori della Station Biologique de Roscoff (Sbr) cercavano proteine in grado di digerire le alghe, un processo che ha interessi industriali e commerciali.

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L'alga "porfiria"

La popolazione batterica dell’intestino umano è costituita da trilioni di microbi che vi risiedono stabilmente, ma anche da batteri transitori che ingeriamo con il cibo. Molti di questi sono utili all'ospite: l’assimilazione da parte dell’organismo dei polisaccaridi (presenti in molti vegetali), per esempio, non sarebbe possibile senza l’intervento dei microbi intestinali.

Studiando il batterio marino Zobellia galactanivorans, l’équipe di glicobiologia marina diretta da Mania Czjzek ha individuato una nuova classe di enzimi, che è stata chiamata β-porphyranasi, in grado di “spezzare” i carboidrati delle alghe rosse, tra cui uno specializzato per la porfiria.



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La scienziata
Mania Czjzek

Czjzek e colleghi hanno quindi analizzato i batteri di 13 volontari appartenenti ad antiche famiglie giapponesi e di 18 nordamericani: i risultati hanno rivelato che i geni specializzati per l'alga sono presenti in grandi quantità nella popolazione orientale, mentre sono quasi assenti negli individui statunitensi

Durante questo lavoro, Czjzek e Gurvan hanno individuato nel batterio marino Zobellia galactanivorans un enzima, e il relativo gene, in grado di spezzare un polisaccaride che si trova appunto nelle alghe nori.

Interessati, i due ricercatori hanno svolto una verifica per scoprire quali altri batteri possedessero il gene che codifica per questo enzima, trovando tutta una serie di batteri marini e un batterio che fa parte invece della flora intestinale umana, il Bacteroides plebeius.



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Il Bacteroides plebeius

La conferma che questo batterio ha effettivamente acquisito il gene in questione è data dal fatto che è presente nella flora batterica di tutti gli individui, ma solo in alcuni giapponesi ha il gene per la digestione delle nori.

Se lo stesso processo di trasferimento genetico dovesse avvenire in un occidentale che mangia il Sushi una volta alla settimana, i batteri si libererebbero in fretta di tale gene: con un’esposizione poco frequente alle alghe nori, non offrirebbe vantaggi.

La scoperta suggerisce che in passato i batteri ingeriti dai nostri antenati siano stati una fonte importante di materiale genetico utile per la nostra flora intestinale.





Come preparare un ottimo sushi, in modo semplice e veloce! ^_^

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature: 11 geni usati dai batteri per spezzare i carboidrati presenti nell’alga sono stati isolati anche nell’intestino della popolazione giapponese, ma risultano assenti dalla flora intestinale degli americani.

La lunga tradizione giapponese di mangiare queste alghe, antica di parecchi secoli, avrebbe portato a uno scambio di geni tra i batteri presenti nell’alga e quelli che risiedono nell’intestino della popolazione nipponica...

Tali trasferimenti genetici tra specie diverse sono comunque estremamente rari e avvengono principalmente tra batteri, per cui non dobbiamo preoccuparci di poter acquisire un gene, per esempio, di salmone.



:secret::



Articolo Originale
di
Aldo Conti



Edited by filokalos - 22/6/2011, 09:46
 
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view post Posted on 13/8/2010, 09:38     +1   -1
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La Ricetta del Sushi Hosomaki al Salmone




Preparazione: 30 minuti
Difficoltà: Media


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Il sushi Hosomaki è un tipo di sushi appartenente alla varietà del Maki Sushi, ovvero il sushi arrotolato all’interno dell’alga Nori composto da riso e più ingredienti come pesce crudo e verdura. Il rotolo Hosomaki si differenzia dal rotolo Futomaki per le dimensioni: mentre il sushi Futomaki è molto grosso, il sushi Hosomaki è il rotolo più piccolo e sottile con un solo ripieno oltre al riso.
Il ripieno può essere composto da pesce crudo, frutti di mare oppure anche una sola verdura: l’alga Nori è arrotolata all’esterno del rotolo, che ha una dimensione di circa due centimetri per due. Per le ricette di cucina giapponese, ti propongo la ricetta del sushi Hosomaki con il salmone crudo: una vera delizia!


Ingredienti per 4 Hosomaki


Per la base: 300 grammi di riso per sushi - 4 fogli di alga Nori

Per il ripieno: 100 grammi di salmone crudo

Per il condimento : 2 cucchiai di salsa di soia - qualche fettina di zenzero gari - Wasabi

Procedimento:
- Per prima cosa bisogna cucinare il riso per il sushi con il tradizionale metodo giapponese. In seguito puoi iniziare a creare i tuoi rotoli formati da riso, alga Nori e salmone crudo.
- La preparazione dei rotoli Hosomaki è molto semplice: stendi un foglio di alga Nori sul tappetino di bambù con la parte lucida rivolta verso il basso. Inumidisci le mani con dell’acqua e dell’aceto di riso e poi stendi sull’alga Nori il riso in uno strato di circa 1 cm, andando a filo dei bordi ma lasciando vuoti circa 3 centimetri di alga sul bordo superiore.
- Disponi al centro del riso il salmone crudo, che avrai tagliato a listarelle, orizzontalmente da un’estremità all’altra e poi arrotola il tappetino di bambù. Afferra il tappetino dal basso e arrotola fino al bordo libero dell’alga Nori fino a compiere un giro completo.
- Poi comprimi piano la stuoia con il palmo della mano (la pressione non deve essere troppa o rischi di spezzare il rotolo), apri il tappetino e in seguito trasferisci il tuo rotolo Hosomaki su un tagliere.
- Bagna leggermente la lama del coltello con dell’acqua e taglia il sushi Hosomaki in pezzi, larghi circa 2 centimetri. Dopo aver realizzato altri Hosomaki seguendo la stessa preparazione, servi il sushi con la salsa di soia in una scodellina a parte, lo zenzero Gari e il Wasabi.



Edited by filokalos - 22/6/2011, 09:49
 
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