Il nudo attraversa la storia dell’arte come un modello di espressività perfetta e sublime.
Plenti-Grand Odalisque, 1973, Olio su Tela, 36 x 66
Le nudità suscitano consenso ma per poterle rendere in modo artistico bisogna essere bravi. E se poi l'idea stessa di nudo è applicata alla rilettura della pubblicità allora i casi sono due e non ammettono deroghe. O si è davvero un genio o un piccolo speculatore che non avrà fortuna.
Mel Ramos, classe 1935, è nel suo genere un'istituzione. Ed è uno dei pochi artisti pop che hanno dato un contributo indelebile, anche nel senso della popolarità, a questa corrente pur non facendo parte del gruppo della "prima ondata", praticamente una generazione, quella dei Warhol e dei Rauschenberg, per intenderci, che scomparendo lasciò un diffuso vuoto creativo.
Ciò è dovuto in gran parte al fatto che le sue opere, in generale, sono estremamente attraenti, immediate ed accattivanti grazie ad un virtuosismo tecnico e ad un'abilità nell'utilizzo del mezzo rari anche in pittori che, più di lui, hanno raggiunto fama e consensi, ed è, questa, una peculiarità di cui Ramos mostra di essere consapevole attuando la sua ricerca estetica all'insegna di un certo compiacimento formale.
The Transfiguration of Galatea #7
Il nudo si è fissato nella cultura classica e ha attraversato tutte le forme della contemplazione e della comunicazione, scandendo i periodi dal Rinascimento al Novecento, da Michelangelo a Rodin, da Velasquez a David e a Manet.
Le vicende del moderno hanno continuato, da Schiele a Giacometti e a Picabia, a trattare il soggetto per arrivare a un contemporaneo ancora interessato, da Lucian Freud a Manzoni e a Currin, all’impatto seducente del corpo umano.
Alcuni soggetti di Ramos in mostra
Mel Ramos può essere considerato uno degli ultimi esponenti della Pop Art, anche se l'ironia e lo spirito ironico e surreale delle sue opere, per alcuni critici, lo pongono al di fuori della categoria artistica.
La modella Claudia Schiffer "interpreta"
Doggie Dinah per Mel Ramos 
Ramos inizia a lavorare utilizzando come soggetto dei suoi dipinti le immagini prelevate dai cartoon.
Miss America
Successivamente l'artista approfondisce un aspetto specifico dell'iconografia pop, combinando i nudi delle pin-up prelevate dalle riviste americane e le pubblicità di prodotti di marca, come Virnaburger e Lola Cola.
Lola Cola 4 & 5 con Michele Pfeiffer & Drew Barrymore
Le serie di libri a fumetti di eroi e eroine in costume come Wonder Woman, oltre a accreditarlo come artista pop, gli hanno fornito i modelli di tutto il suo immaginario futuro di nudi femminili.
Molti suoi nudi hanno il volto delle attrici di Hollywood, a cui segue la ricerca di una maggiore idealizzazione, da una serie di argute e ironiche rivisitazioni di grandi capolavori della storia dell'arte occidentale.
Viene acclamato dalla critica come uno sperimentatore ironico e dissacrante. Il suo tema principale, peraltro comune ad altri esponenti del movimento pop, è la critica al consumismo, utilizzando ed esasperando il linguaggio e la tecnica dei fumetti.
Insieme ad altri artisti come ad esempio Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg e James Rosenquist, Ramos ha prodotto opere d'arte che celebrano gli aspetti della cultura popolare, come rappresentata dai mass media.
Ha partecipato alle principali mostre di Pop Art, sia in Nord America che in Europa e le sue opere sono state riprodotte in libri, cataloghi, periodici.
American Beauty (Hubba Hubba)
L’artista californiano, sin dal 1964, ha prodotto immagini di pin up e creature hollywoodiane dalla forte sensualità: bellezze da spiaggia che innestate in oggetti di consumo, come pacchetti di sigarette e barattoli di olio o abbracciate a bottiglie di bevande o a sigari cubani enunciano un’esistenza da consumo di massa.
Queste entità erotiche diventano tentazioni merceologiche, come i prodotti con cui si accoppiano, oppure divinità di un universo animale disneyiano che sottende un kitsch erotico.
Chiquita, 2004
Veneri californiane, frutto di una bramosia artificiale creata dai media, dalla riviste alla pubblicità, basata sul carattere ibrido e seducente della comunicazione, che tuttavia fanno ripensare alla storia del nudo femminile quale continuo perpetuarsi di un logo o un marchio dello sguardo e del pensiero maschili...
