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Eco-City: come dovranno essere le nostre città del futuro

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view post Posted on 19/3/2010, 18:59     +1   -1
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Eco-City



Come dovranno essere le nostre città del futuro

A Stoccolma un quartiere a zero rifiuti.
Ad Abu Dhabi, un insediamento tutto solare.
Nell'’Oregon solo fonti rinnovabili.
A Cognento di Modena, solo materiali eco.
Poi San Francisco, Curitiba...





Il quartiere Hammarby
di Stoccolma

Immaginate di passeggiare in un quartiere che non inquina. ^_^

Di entrare in case dove tutto funziona grazie ad impianti fotovoltaici o con l’energia ricavata dai rifiuti delle famiglie che le abitano, trasformata in biogas da una centrale nelle vicinanze.

Dove l’acqua piovana si raccoglie per innaffiare i giardini.

Immaginate un sistema di raccolta dei rifiuti urbani che vengono recuperati, trattati e riutilizzati.

E una rete pneumatica che viaggia nel sottosuolo: tu metti il tuo sacchetto di rifiuti in un boccaporto che lo risucchia e lo immagazzina in container.

Niente cassonetti, niente camion della spazzatura. :wub:

E poi trasporti pubblici elettrici che ogni dieci minuti ti portano in centro.

Sei ad Hammarby, un quartiere di Stoccolma.

Pensato fin dal 1996, i lavori saranno conclusi nel 2010, ma sono in anticipo sulla tabella di marcia.

Lo racconta Emilia Costa, architetto, docente del Dipartimento Building Environment Sciences and Technology del Politecnico di Milano, che ogni anno ci va, entra nei cantieri, fotografa i dettagli.

Perché Hammarby, 200 ettari per 25 mila abitanti, è l’esempio perfetto della città ecosostenibile del futuro.

E non è l’unico. :no no:

In Nord Europa ci sono ecoquartieri a Copenaghen, Helsinki, Hannover e Friburgo.




Il quartiere Vaubam di Friburgo

Vaubam, a Friburgo è un quartiere senz’auto.

La macchina si lascia in garage comuni alla periferia.

Tanto non serve. Bastano le piste ciclabili.

In America, ci sono città ecosostenibili storiche come Portland, in Oregon, con i suoi 120 chilometri di ciclabili ed i suoi cinquanta edifici ecosostenibili.

Entro il 2010 Portland userà solo energia da fonti rinnovabili.

E ci sono città verdi come Curitiba, in Brasile, con i suoi 55 metri quadrati di giardini per persona, gli autobus con percorsi separati ed i semafori regolati per dare la precedenza ai mezzi pubblici, un sistema che fa sì che l’80% dei pendolari scelga l’autobus.

E altre più moderne come Treasure Island, nella baia di San Francisco, dove si sta progettando un quartiere di 6 mila abitazioni che verrà alimentato al 50% da energie rinnovabili; ogni casa sarà a un quarto d’ora di distanza a piedi da una fermata del traghetto.




Il rendering della Treasure Island di San Francisco





Masdar City

E Masdar, nel cuore del deserto arabo, vicino ad Abu Dhabi: sarà ad emissioni zero e senz’auto; un’intera città alimentata dall’energia del sole e del vento.



L’obiettivo è raggiungere per il 2050 il maggior numero possibile di città che riducano drasticamente le emissioni di gas serra: cosa non facile se si pensa che il 75 per cento dell’energia mondiale viene consumata dalle città.



Ma possibile, come spiega Peter Droege, uno dei massimi esperti mondiali di design urbano, in La città rinnovabile, edizioni Ambiente.



Tra i (pochi) esempi italiani, va segnalata l’esperienza di una piccola frazione di Modena, Cognento, dove una manciata di ettari è stata edificata guardando al futuro: «Stando attenti all’esposizione solare e a non usare Pvc nelle tubature, a scegliere materiali ecocompatibili, recuperare le acque piovane, dotare i servizi di rubinetti a basso consumo».






Andrea Poggio

Un successo: abitanti soddisfatti, imprenditori edili orgogliosi, produttori di materiali che si sono riqualificati riscoprendo una vena verde.
Dopo le prime case non c’era più bisogno di andare in Trentino a cercare i materiali ad hoc: ci si era attrezzati in loco.
Eppure non si replica. Perché?
Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente commenta amareggiato: «La voglia di sostenibilità dei cittadini è molto più avanti di quella delle istituzioni. Le esperienze di case singole si moltiplicano. Ora ce ne sono alcune decine contro le migliaia del Nord Europa».
Case passive, che non emettono anidride carbonica, come quelle disegnate a Brunico dall’architetto Stephan Hittaler.




Un progetto eco-sostenibile di Hittaler



Come la Leaf House del gruppo Loccioni: letteralmente casa foglia, è un edificio ad emissioni zero, completamente autosufficiente dal punto di vista energetico.




La Leaf House



Per ora però si tratta di singoli edifici: non c’è nessun Hammerby all’orizzonte.

In fase di stallo anche l’ambiziosa proposta di un intero quartiere car-free a Milano in occasione dell’Expo 2015.

Un progetto prima accolto con entusiasmo ed ora fermo.

Come ferma, se non regredita, la propensione al verde delle città italiane. :(

Sconsolante il quadro dipinto dall’ultima edizione di Ecosistema urbano: per trasporto pubblico, isole pedonali, numero di auto e efficienza della raccolta differenziata prima in classifica è risultata Verbania, davanti a Belluno e Parma.

In generale, però, si registra una battuta d’arresto nelle politiche per la sostenibilità urbana. :hmm:



Ma la tensione verso un nuovo urbanismo che concili uomo, città e ambiente comincia a sentirsi, a macchia di leopardo, anche in Italia. :fu fi:

Qualche mese fa si è svolta a Bologna una mostra convegno sulle nuove ecocittà.

Mentre all’inizio di febbraio è stata inaugurata alla Triennale di Milano una mostra incentrata sulle aree urbane sostenibili, i quartieri più verdi, le architetture ecocompatibili.

Oltre ai materiali per costruire a impatto zero.

Per concludere degnamente questa piccola panoramica sulle città ecosostenibili, ho allegato un video tratto da CurrentTV.





Articolo Originale di
Daniela Condorelli
 
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