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Helen Mirren, La Regina di Hollywood

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Andbeat
view post Posted on 18/11/2008, 16:18     +1   -1




Helen Mirren

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La Regina di Hollywood

Dall'Oscar per "The Queen"
a un fantasy scatenato.
Mirren ha fin qui vissuto una vita da star.
E a 62 anni corre il rischio
di diventare un sex symbol!




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Una donna avventurosa, Helen Mirren. Tanto da correre in moto su un ponte pericolante, come in "Inkheart", la pellicola diretta da Iain Softley in uscita a gennaio.

«Mi elettrizza sempre l'idea di trovarmi su un set. E ogni volta, cerco di fare qualcosa di nuovo».

Nel film, un sorprendente fantasy tratto dal romanzo omonimo di Cornelia Funke ("Cuore d'inchiostro", Mondadori), Helen Mirren interpreta un'eccentrica e burbera bibliofila, apparentemente incapace di intenerirsi, ma pronta a lanciarsi in ogni avventura per salvare i personaggi dei libri più amati che hanno preso magicamente vita. Un'idea, quella dei personaggi inventati che diventano veri, ripresa ultimamente anche in due romanzi di due tra i massimi scrittori viventi: Paul Auster e Amos Oz, rispettivamente nell"'Uomo nel buio" (Einaudi) e "La vita fa rima con la morte" (Feltrinelli).




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Inkheart



Il film è girato quasi interamente in Italia. E di Entracque, in provincia di Cuneo, il paesino delle Alpi Marittime dove si svolge gran parte dell'azione, la Mirren racconta entusiasta:
«Iain ha trovato la location più straordinaria che si potesse immaginare. Non potevo credere ai miei occhi, è stato come se per magia la realtà del film si fosse tramutata nelle pietre del villaggio».



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Shadowboxer



Proprio la location del film è stata una delle molle che l'ha convinta ad accettare la parte. Un ruolo che le ha portato fortuna: quando è entrata nel cast, la Mirren era "solo" un'ottima attrice inglese, ma quando la lavorazione è finita, era diventata una star internazionale. Durante le riprese è arrivata la notizia della candidatura come migliore attrice protagonista per "The Queen" di Stephen Frears, in cui interpreta in maniera inarrivabile la fragilità e la forza del monarca britannico.
Dopo un andirivieni transoceanico, l'attrice tornò finalmente sul set con la leggendaria statuetta. La teneva dentro una busta di plastica, tra le risate e i festeggiamenti di tutta la troupe.



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Raising Helen



Sarà anche di origini nobili (suo padre discendeva da una famiglia aristocratica espropriata dai bolscevichi, il suo vero nome è Ilyena Vasilievna Mironov) e ha reso indimenticabile una regina, ma Helen ha convinzioni egalitarie.

Tanto che la prima volta che le venne offerto un Cbe (il titolo onorifico di Commander of the British Empire, che dà diritto a farsi chiamare Dame) lo rifiutò, anche perché a offrirglielo era un governo dei Tories. Rifiutare il Cbe è un classico fra gli attori britannici che non vogliono riconoscersi nel passato imperialista del loro Paese: quando si viene designati, significa che il riconoscimento della carriera ha raggiunto un alto livello, ma se lo si rifiuta si dà un chiaro segnale politico e culturale.

Al secondo tentativo, però, l'attrice accettò: era il 2003, e il governo era in mano al Labour. Disobbediente e candida. Come quando raccontò a un giornale di aver fatto uso di cocaina, e di avere smesso non per paura delle conseguenze fisiche, ma per motivi etici:



«La cocaina mi piaceva. Non ne usavo tanta, solo un po' alle feste. A farmi smettere, nei primi anni Ottanta, fu la notizia che avevano catturato Klaus Barbie, il boia di Lione. Era nascosto in Sud America e viveva dei guadagni fatti come barone della coca. Quando lo lessi sul giornale, compresi come il mio piccolo tiro di coca a un party arrivava direttamente nelle tasche di quest'uomo schifoso. Fino ad allora non avevo mai compreso pienamente l'orribile struttura di ciò che porta la cocaina alle nostre feste in Gran Bretagna».

Sincera e conturbante, Helen. Tanto che durante la cerimonia di conferimento del titolo nobiliare, Carlo d'Inghilterra, distratto dalla scollatura dell'attrice, si dimenticò di darle metà della decorazione. L'aneddoto conferma una delle caratteristiche riconosciute all'attrice: la sensualità, che non sembra attenuarsi con gli anni, tanto che è appena stata eletta Most Stylish Woman in una competizione nella quale ha battuto Keira Knightley e la modelle Yasmin Le Bon e Agyness Deyn.



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Calendar Girls



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L'attrice è sempre stata una donna a suo agio con il suo corpo. Al cinema lo dimostrò bene con ruoli conturbanti come quelli di Quel lungo venerdì santo e Cortesie per gli ospiti.

Pochi anni fa accettò di apparire nuda in Calendar Girls", sorta di risposta femminile a The Full Monty. La sua immagine in bikini, rubata durante le sue vacanze italiane di quest'estate in Puglia, ritraggono una sessantaduenne superba e rilassata, ma anche pronta a ridimensionare l'entusiasmo con cui la foto è stata ricevuta in Gran Bretagna:
«Non sembro io in quella foto», si è affrettata a dire con molta naturalezza. Ma quel corpo morbido e procace e la capigliatura bionda le hanno pure provocato degli inconvenienti: «Essere bionde ed avere delle grosse tette può essere un grande svantaggio, non sei autorizzata a essere intelligente», ha raccontato: «E se lo sei, questo offende. L'intelligenza non rientra nel pacchetto, e sei trattata con condiscendenza e insultata nel lavoro».



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Al momento la sua carriera non sembra avere ostacoli di nessun genere.
Helen Mirren è oggi la più importante attrice inglese, oltre che la più completa e impegnata.
Ha alle spalle quarantanni intensi fra cinema, teatro e televisione.
Il successo della sua interpretazione di Elisabetta II in The Queen - dopo aver interpretato Elisabetta II per la televisione - è il coronamento di un percorso invidiabile, ma sempre vissuto con discrezione ed equilibrio.
Come tutti i grandi attori inglesi si è fatta le ossa in teatro: ha iniziato la carriera presso il National Youth Theatre e poi è entrata nella Rovai Shakespeare Company.
Prima dell'Oscar aveva già ricevuto due nomination, tra cui una come migliore attrice non protagonista per Gosford Park.



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Gosford Park



Tra gli impegni futuri, un ritorno a Shakespeare nella Tempesta al fianco di Jeremy Irons: la regista Julie Taymor voleva a tutti i costi lei nella parte di Prospero.



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La regista Julie Taymor



Ed ecco, il protagonista di una delle opere più amate di Shakespeare ha cambiato sesso.
Il suo nuovo amore per il Salento, dove ha comprato una masseria, lo spiega così: «E una parte d'Italia affascinante. Con mio marito (il produttore Taylor Hackford) volevamo comprare una casa in Italia, ma non avevamo deciso dove, finché non siamo andati per la prima volta lì, a casa di amici. E lui si è innamorato di questo rudere. L'Italia meridionale è povera, c'è un'altra psicologia, un altro stile di vita, non è così borghese, come per esempio in Toscana».
Parola di regina. ^_^




:saluto:



Articolo Originale di
Leonardo Clausi
 
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