Tempi duri per chi spera, a ogni nuova stagione, in tanti bei nuovi balletti, o brani di "modem dance".
Per di più, c'è - come sempre - poco spazio per la danza.
In questi pochi spazi devono trovare fiato sia le grandi compagnie nazionali e internazionali, nei grandi balletti dell'Ottocento e del Novecento, sia gli ospiti pregiati, italiani e stranieri, della danza contemporanea.
Comunque l'ascesa della danza è una meravigliosa realtà.
Forse proprio perché è la più effimera tra le arti dello spettacolo.
E allora? A Milano! A Milano!
Perché il 22/11/2008, al Teatro degli Arcimboldi (lo stesso dove va in scena "Zelig") la compagnia fiamminga "Ultima Vez", diretta da Wim Vandekeybus, presenterà "Menske", un diminutivo peggiorativo della parola "Mens" (Uomini: quindi. Omuncoli").
Menske, in dialetto fiammingo, è il diminutivo di uomo, un diminutivo che evoca una certa tenerezza. Menske è infatti anche la fragilità, il limite. L’uomo che un giorno, tanto tempo fa, si ritrovò debole e minuscolo davanti alle forze di una natura indomabile. E all’alba del terzo millennio, eccolo di nuovo altrettanto piccolo e fragile, di fronte ai processi della globalizzazione su cui non ha alcun controllo.
Il piccolo uomo ha creato un mondo troppo grande per lui, troppo complesso, troppo confuso, troppo esigente.
Diverse le domande che sottendono alla nuova creazione di Ultima Vez. Cosa si fa quando i valori dominanti si svuotano del loro senso?
Quando siamo confrontati a norme e a regole inedite ? Quanto le solite verità non stanno più in piedi? Quando tutte le nostre convinzioni vengono sradicate? Avremo l’audacia di tuffarci nello sconosciuto? Oppure saremo preda dell’angoscia verso i cambiamenti? Cederemo alla comodità di continuare a fare come se niente fosse, attaccati alle nostre abitudini?
Wim Vandekeybus ha scelto un cast misto di dieci danzatori / attori, di otto differenti nazionalità per un mélange di lingue e culture dai toni alti. Dopo il fisicissimo “Spiegel”, presentato ad Equilibrio 2007, “Menske” è una simbiosi tra danza, teatro, musica e scenografia. Vandekeybus spinge i suoi interpreti alle frontiere della loro stessa immaginazione e delle loro stesse capacità, sempre con stupefacente intensità, poesia e immaginazione.