Il Forum delle Muse

Menfi

« Older   Newer »
  Share  
Andbeat
view post Posted on 15/10/2008, 17:48     +1   -1




Borghi Marinari della Sicilia

000bh8




Settima di 10 tappe nei borghi marinari della Sicilia. Dopo Brolo e Cefalù, Giardini Naxos, Licata, Marsala, Mazara del Vallo, scopriamo la perla della Valle del Belice...



Menfi





Prima del 1968 erano pochi gli italiani che avevano idea di dove si trovasse Menfi. Si accennava genericamente alla provincia di Agrigento e basta. Poi ci fu il terremoto del gennaio 1968 a portare alla ribalta i paesi della Valle del Belice. Un fiume innocente, per la verità, che con quella catastrofe ci mise di suo solo il nome.


menfi2000312lv7

Ma servì a meglio chiarire la località del sisma, con tanto di epicentro e altre dotte informazioni distribuite a piene mani da stampa e televisione. E così, uno a uno, come un lungo elenco di morti in un disastro, cominciarono a venir fuori nomi di paesi sconosciuti o quasi. In ogni caso dimenticati. Come succede, solitamente, ai parenti poveri. Perché in effetti di poveri paesetti si trattava. Borghi nati fra il Seicento ed il Settecento in grazia di "licentiae populandi" che erano esenzioni, sgravi fiscali, occasione di contributi statali per i ricchi feudatari proprietari di quelle terre ingrate.



0001en0

Terre afflitte da siccità, malaria, inondazioni, smottamenti e frane.
E pure terremoti che si presentavano con puntualità svizzera.
L'innocuo Bèlice in effetti si chiama Belice.
Ci provarono per anni a rettificarne l'accento, la pronuncia esatta, con dichiarazioni sulla carta stampata, in interviste televisive.
Ma non ci fu nulla da fare.
Per il mondo intero quel fiume restò deformato per sempre in Bèlice.

Qualcuno ci ride ancora sopra dicendo che è tempo perso lottare contro il fato: e quel fato, per la prima volta, prese di petto quella zona.
Meglio che niente, pensarono. Almeno si ricorderanno che esistiamo anche noi.


ilgiardino7757093cv9

Menfi fu tra i paesetti ritrovati. Solo che quando se ne trasmisero per televisione le prime immagini, la cittadina si presentava ferita con le chiese barocche e i palazzi patrizi danneggiati.

Ma venne pure tanta voglia di saperne di più su quei posti dimenticati.
Gli italiani scoprirono così che in origine si chiamò Menfri quel posto.
Con quel nome, infatti, fu indicato a metà del Cinquecento dallo storico siciliano Tommaso Fazello.



doc01328817843nz3

Forse italianizzazione del siciliano Mènfrici di dubbio etimo.
La zona fu abitata già nel paleolitico come testimoniano i numerosi reperti archeologici rinvenuti di recente.
Si cominciò a parlare di un'antica Inycon, città sicana.

Successivamente Berberi d'etnia musulmana diedero vita al borgo di Burgiomilluso.
L'imperatore Federico II, nel 1239, ci costruì un castello attorno a cui si sviluppò
il paesetto.
Intorno alla prima metà del Trecento appartenne alla famiglia Emanuele per passare, un secolo dopo, ai Tagliavia principi di Castelvetrano.




orologiomenfinbc9

Di certo il paese attuale venne fondato nel 1638 dai Pignatelli che ne trassero il titolo di conti di Mentì. Dal terremoto si è salvata la Torre poligonale annessa al seicentesco Palazzo Pignatelli, oggi restaurato.

I Menfitani sono 13.000, ma buona parte di loro ha casa o villetta a Porto Palo che si trova a soli tre chilometri, sul mare. Immaginate una striscia di sabbia finissima che si estende da Capo San Marco a Capo Granitola.

Un immenso arco che sottintende posti prestigiosi come Sciacca, Selinunte, Marinella...

Sono tutti nomi che evocano immagini di una Sicilia classica: templi e rovine di fronte a un mare dai colori tropicali, fichidindia e agavi, tanto sole, frinire di cicale, sabbia sottile e il piacere di stendersi al sole per godere della biblica "voce di sottile silenzio". E anche del verde intenso e improvviso delle vigne.



inyconmenfi7843984ul2

Che qui hanno tradizione antica. Nascono su queste terre i più grandi vini di Sicilia celebrati a luglio con la manifestazione "Inycon" che è la più importante festa del vino d'Italia.

A Porto Palo, di fronte al mare, sorgono diversi ristoranti che onorano il pesce e il vino di queste parti nel modo più corretto. Gioia degli occhi prima che della gola: vi faranno ammirare il pesce fresco disteso sopra un letto di alghe mentre vi suggeriscono ricette degne di antichi banchetti.



menfiprodottifp5

Lessati accompagnati da olio, limone e prezzemolo, arrostiti sulla brace con un "salmoriglio", fritti croccanti, sfumati all'aceto, marinati nel limone, in agrodolce, alla pescatore, anzi alla "matilotta" come si dice ancora con un delizioso francesismo.
Oppure semplicemente al forno.

E poi ancora zuppe e brodini dove lo zafferano rimanda a orientali profumi da bazar arabo. E non dimenticate i formaggi. Soprattutto la "vastedda del Belice" un formaggio fresco a pasta filata, fatto con latte di pecora della razza Valle del Belice.



Un formaggio modellato a mano per acquisire la forma rotonda del pane contadino che appunto "vastedda" si chiama in siciliano. Un'inattesa delicatezza contadina in un posto di mare.

Ricordatevi che i Menfitani sono soprannominati "parigini" per la loro affabilità e cortese disponibilità.
E pure, forse, per il loro modo di intendere la vita. ;)





:saluto:

Edited by filokalos - 24/5/2012, 10:36
 
Top
0 replies since 15/10/2008, 17:48   492 views
  Share