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Mazara del Vallo

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Andbeat
view post Posted on 13/10/2008, 10:07     +1   -1




Borghi Marinari della Sicilia

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Sesta di 10 tappe nei borghi marinari della Sicilia. Dopo Brolo e Cefalù, Giardini Naxos, Licata, Marsala, spingiamo la nostra voglia di viaggiare nella Sicilia, facendo visita a...



Mazara del Vallo



È città di mare, ma prende il suo nome da un fiume. Che è pure il suo porto canale.


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Il greco Mazàros diventato latinamente Mazària, anche se fu porto fenicio.

E già questo la dice lunga sulla sua storia.

La specificazione "del Vallo" serve orgogliosamente a ricordarci che fu la capitale del "Vallo di Mazzara" che, con due zeta, indicava una delle tre circoscrizioni amministrative in cui era divisa la Sicilia.

In epoca musulmana, naturalmente.



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E di quel mondo ha conservato tutto il fascino.
A cominciare dall'impianto urbanistico islamico fatto di stradine fresche e ombrose che finiscono invariabilmente in riva al mare o al fiume.
Odorano di basilico e gelsomino e risuonano di voci che un orecchio estraneo non sa distinguere. Arabo o siciliano?
Inutile fare sforzi: si parla siciliano e arabo perché molti dei suoi abitanti vengono, oggi come ieri, dalla costa africana.



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Convivono senza grandi problemi perché gente che ha sempre vissuto sullo stesso braccio di mare, lo stretto di Sicilia. E di pesca.
E pure delle sue storie intriganti e maliziose come quelle delle Mille e una notte.
Che vi racconteranno in siciliano con un accento che ricorda la parlata dei loro
nonni saraceni.
Oggi i giovani Arabi si sentono europei per la prima volta a Mazara del Vallo.
L'Africa sta dall'altra parte del mare.
Nelle giornate ventose, quando il cielo è terso, nettato dalle foschie marine, la potete vedere.
Una lunga linea scura all'orizzonte.
Il periodo di maggior splendore fu quello vissuto con la dominazione musulmana.



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"Splendida ed eccelsa città" fu definita Mazara da Abd Allah Ibn Idris, geografo arabo venuto in Sicilia nel 1139, e autore del famoso Kitab Rujar, cioè il libro di Ruggero.

Che fu il primo re di Sicilia.

Si vestiva all'araba e teneva il suo harem nel Palazzo reale di Palermo.
Anche se passò alla storia come difensore della fede cattolica.



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Fu città splendida Mazara per i commerci, la pesca, l'agricoltura.

E non soffrì molto per l'arrivo dei Normanni.

Basta dare un'occhiata alla chiesa di San Nicolò Regale: una moschea del XII secolo.

Con le cupolette rosse e il fascino di quella che fu l'architettura arabo-normanna.

Pure di epoca normanna è la Cattedrale rifatta completamente alla fine del Seicento.

Fu resa elegante da un bel portale alla cui sommità c'è il Gran Conte Ruggero a cavallo.

Al suo interno interessanti marmi del Gagini, pitture di Velasquez e Novelli, dei bei sarcofaghi cinquecenteschi accanto a statue del Marabitti e stucchi dei Ferrara.




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La chiesa di Santa Caterina è del 1318, ma gli affreschi sono settecenteschi e firmati da Giuseppe Testa.
Da non perdere la chiesa di Santa Veneranda con una splendida facciata barocci arricchita da un'originale balconata in ferro battuto, da due campanili gemelli e una porta normanna con arco ogivale.
E ciò che resta del Castello fatto costruire dal Gran Conte Ruggero.



Con il XXI secolo sono stati restaurati e concessi alla visibilità palazzi storici di grande rilevanza architettonica come Palazzo dei Carmelitani, divenuto il palazzo di Città, il Palazzo dei Cavalieri di Malta con i suoi reperti archeologici unici, l'ex chiesa del Carmine, sede del Consiglio Comunale. Andare per chiese svela l'altro aspetto di Mazara.



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Palazzo dei Cavalieri di Malta



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Prendete per esempio quella cinquecentesca di Sant'Egidio, oggi sede museale.
Resterete sconvolti dall'eterna danza del Satiro. :wub:

Un capolavoro di bronzo attribuito a un artista greco, forse Prassitele, vissuto dopo la metà del IV secolo avanti Cristo.
Fu recuperato dal fondo del Mediterraneo nella notte fra il 5 e il 6 marzo del 1998, dal peschereccio "Capitan Ciccio".
A 480 metri di profondità esattamente tra Pantelleria e Capo Bon punta estrema del nord Africa tunisino.
Chi è quel giovanetto danzante?
Eolo, dio dei venti, con i capelli scompigliati?

E lo immaginiamo per mano a una menade in un passo di danza.
Oppure un satiro impegnato in un vorticoso girotondo con altri satiri?

Per gli esperti è solo un "danzatore" immortalato nel momento più esaltante dell'eccitazione dionisiaca.
Ed eccolo dunque battezzato "Satiro danzante". Per la nostra gioia.

Vi racconteranno che quando incappò nelle reti e fu issato a bordo, l'equipaggio rimase stregato dalla sua bellezza.
Tutti si fermarono incantati a rimirarlo e nessuno osò aprire bocca.
Decisero all'unanimità di consegnarlo allo Stato. :bravo:



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A Mazara ci sono pure gli incantamenti della natura. Il primo è il "marròbbio".
Così è stato tradotto il siciliano "marrùbiu", dal greco "barubòas", che sta a indicare la variazione rumorosa del livello del mare che rapidamente s'innalza o s'abbassa di oltre un metro in conseguenza della pressione atmosferica.



L'altra curiosità è di carattere ottico.
È il "paese di Fra Luchino", un fenomeno assai raro, simile in parte a quello della Fata Morgana dello Stretto di Messina. All'orizzonte capita di vedere le mura turrite di una città medievale con uomini e donne in movimento. Un miraggio che incanta la gente di terra. Mai quelli che vivono sul mare. Loro non si lasciano ammaliare da sirene e miraggi. Hanno l'occhio buono e conoscono quel tratto di canale di Sicilia come le loro case.
Non per nulla quella di Mazara è la più importante marineria italiana.



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Il fenomeno "Paese di Fra Luchino"



Dal 16 al 23 agosto i cinquantamila abitanti, cristiani e musulmani, festeggiano tutti assieme San Vito ritenuto da sempre originario del posto. E invocato contro un gran numero di malattie del corpo, particolarmente l'epilessia e il disturbo che va sotto il nome di "ballo di San Vito".



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Naturalmente si festeggia con piatti di pesce ed una processione in mare. Ma Mazara è celebre anche per i gustosi piatti di pesce; trattorie e ristoranti hanno riscoperto i piatti della vecchia cucina marinara. E grazie al Satiro che la città ha rilanciato il turismo organizzato, con l'apertura di nuovi alberghi e stabilimenti balneari nelle spiagge incontaminate di Tonnarella e Torretta-Granitola.



Edited by filokalos - 24/5/2012, 10:50
 
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