"Giselle" è un balletto "da uomo"
Retroscena di un celeberrimo balletto...
Non fermatevi alle apparenze: "Giselle" è un balletto "da uomo". Racconta, cioè, le principali tappe nel percorso iniziatico del nobile Albrecht: prima la storia d'amore, sotto l'ala calda del sole.
Seguono: il tradimento, la pazzia, la morte di lei. Poi, sotto l'azzurro cupo della notte, c'è il tripudio del percorso emotivo surreale.
Non è tanto la "storia di Giselle", dolce, innocente agnello sacrificale, alla mensa di Albrecht, l'uomo rapace, crudele, fedifrago: potete controllarlo dal 9 al 14 agosto, a Caracalla, nella versione dell'Opera di Roma con cinque successive coppie prestigiose, a cominciare da Jared Angle e Ashley Bouder del New York City Ballet.
(per maggiori informazioni cliccare sul logo della manifestazione qua sopra.. )
"Giselle" racconta, piuttosto, la presa di coscienza di un uomo che capisce il male da lui fatto a una fanciulla innocente.
Una presa di coscienza, che porta alla morte, almeno secondo Rudolf Nureyev che, alla fine del balletto, stramazzava al suolo, disperato. Secondo altri, invece - per esempio, Vladimir Vassiliev (influenzato dalla morale edificante proto-sovietica) - Albrecht trovava la forza, dopo la tragica vicenda, di avviarsi verso una nuova vita, maturato dal dolore.