Vite Passate E Future...., la Metempsicosi e le sue varianti.

Vite Passate e Future - la Metempsicosi e le sue varianti.

Si richiede innanzitutto di prendere in esame la Metempsicosi, ovvero la credenza cui, al momento di morire, la nostra anima subirebbe una trasmigrazione (ovvero un passaggio) ad un altro corpo.

Si consideri anche che, ad ogni successiva morte del corpo in cui l'anima è ospitata, passerebbe ad un altro corpo umano, animale, vegetale o minerale, finché non si sia liberata da ogni vincolo con la materia.

Ora dobbiamo fare un piccolo sforzo: considerare il nostro stato attuale
come una specie di MEDIA ARITMETICA tra quello che siamo stati nella vita precedente e quel che saremo in quella futura....

E vi faccio un esempio...

Io ero sicuramente un gatto che stava acquattato negli armadi di una vecchia casa

Adesso ricordo di questo mio stato precedente perché
- mi piace girovagare al buio
- ho un udito ed un olfatto molto sensibili
- ogni qualvolta rientro a casa sento l'irrefrenabile bisogno di segnarmi il territorio e scappo subito in bagno....
- amo le gatte e, ammetto, trovo una pericolosa attrazione per quelle "morte"....

Cosa sarò nella mia prossima vita?
Beh, semplice tornerò ad essere gatto, che, accanto ad una morbida padroncina, si gusterà quello che passa da un monitor....

Per chi invece ha qualche difficoltà creativa può sempre rifarsi a codesto LINK e magari farsi aiutare dal programmino allegato....

In mezzo ad una vita fatta per lo più di razionalità, ho voluto concedermi un ritaglio di speranza nel trascendentale, imponendo alla mia indole matematica un'area non sondabile entro cui metterci la speranza che davvero possa esistere un meccanismo denominato metempsicosi.

Ci scherzo su, ma non è raro che talvolta mi lasci andare a ricordi di vite passate, quand'ero un gatto randagio che amava starsene nel proprio angolino godendosi quel che offrivano i giorni.

Tracce di questa mia fiabesca speranza le trovo in certi miei "rituali", che, se interessano, magari un giorno svelerò...

Partiamo dalla incidentale evenienza che mi vede nascere nell'anno cinese del Gatto...

Quand'ero ragazzino amavo arrampicarmi come se ogni vetta che cadesse nel mio campo visivo rappresentasse una sfida.

Ero un riferimento per le casalinghe distratte del mio quartiere.
Mi chiamavano ogni qualvolta dimenticavano le chiavi di casa e restavano chiuse fuori.

Salir su, appigliandomi a bordi di finestra, a balconi o grondaie era per me un fatto quasi naturale.

Lasciare di stucco i compagni di gioco, recuperando palloni birichini, che erano andati a finire oltre un muro troppo alto per la maggior parte di loro, era ancora più divertente che segnare un gol.

I ponteggi dei cantieri ancora più alettanti di una giostra.

La mia agilità era pari al mia poca "fedeltà" ai vari gruppi di ragazzi con cui facevo conoscenza. Il tempo di qualche partitella a pallone, qualche rimpiattino o nascondino e già il mio sguardo volgeva verso altri luoghi dove non ero ancora stato.

Più in là questo mio essere sempre indipendente mi porterà a non avere dei veri amici ma a conoscere quasi tutti gli abitanti delle mie lande.

I miei ricordi ancestrali di una vita precedente nelle fattezze di un gatto rimangono nel mio istinto che mi porta ogni qualvolta rientro a casa a ri-segnarmi il territorio: non riesco a fare a meno di andare in bagno appena varco la soglia di casa.

Mentre rimango praticamente bloccato se non c'è nei paraggi la mia lettiera, ops il mio bagno personale....

Ma quel che talvolta mi inquieta è d'essere sempre perdutamente attratto dalle gatte... specie quelle "morte"...