Il Forum delle Muse

Come Viaggiare con un Salmone, Riflessioni semi-serie di Umberto Eco

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Andbeat
view post Posted on 23/9/2007, 10:26     +1   -1




È sempre un piacere inserire uno degli scritti di Umberto Eco.
Quando si sgancia dal suo ruolo accademico di professore di Semiologia,
o di conoscitore profondo della produzione letteraria e filosofica di 5-6 secoli,
riesce a regalarci spunti di pura comicità
come nel caso di questo mini-racconto del 1986....

COME VIAGGIARE CON UN SALMONE

A leggere i giornali, due sono i problemi che assillano il nostro tempo:
l'invadenza dei computers, e la preoccupante avanzata del Terzo mondo.
È vero e io lo so.
Il mio viaggio dei giorni scorsi era breve:
un giorno a Stoccolma e tre a Londra.

A Stoccolma mi è avanzato il tempo
per comperare un salmone affumicato,
enorme, a prezzo stracciato.
Era accuratamente avvolto in plastica, ma mi
hanno detto che se ero in viaggio avrei fatto bene a tenerlo
al freddo. Facile a dirsi.

Fortunatamente a Londra il mio editore mi aveva prenotato un
albergo di lusso, fornito di frigobar.

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Arrivato all'albergo, ho avuto l'impressione di essere
in una legazione di Pechino durante la rivolta dei Boxers.

Famiglie accampate nell'atrio,
viaggiatori avvolti in coperte che dormono sui loro bagagli...

Mi informo dagli impiegati, tutti indiani, più qualche malese.
Mi dicono che proprio il giorno prima quel grande albergo
aveva installato un sistema computerizzato il quale,
per difetto di rodaggio, era entrato in panne da due ore.

Non si poteva sapere quale camera fosse libera e quale occupata.
Occorreva attendere.

Verso sera il computer è stato riparato
e sono riuscito a entrare nella mia camera.

Preoccupato per il mio salmone,
l'ho estratto dalla valigia e ho cercato il frigobar.

Di solito i frigobar degli alberghi normali contengono
due birre, due minerali, alcune bottigliette mignon,
qualche succo di frutta e due pacchetti di noccioline.

Quello del mio albergo, grandissimo,
conteneva cinquanta bottigliette tra whisky,
gin, Drambuie, Courvoisier, Grand Marnier e Calvados,
otto bottigliette di Perrier, due di Vitelloise e
due di Evian, tre bottiglie di media grandezza di champagne,
varie lattine di Stout, Pale Ale, birre olandesi e tedesche,
vino bianco italiano e francese, noccioline, salatini,
mandorle, cioccolatini e Alka-Seltzer.
Non c'era posto per il salmone.

image

Ho aperto due capaci cassetti e vi ho messo tutto il
contenuto del frigobar, poi ho sistemato il salmone al
fresco, e me ne sono disinteressato.

Quando sono rientrato il giorno dopo alle quattro,
il salmone stava sul tavolo, e il frigobar era stato
nuovamente riempito sino all'orlo con prodotti pregiati.

Ho aperto i cassetti e ho visto che tutto il materiale
nascostovi il giorno prima era ancora là.

Ho telefonato in portineria e ho detto di avvertire il
personale ai piani che se trovavano il frigo vuoto non era
perché avessi consumato tutto, ma era per via del salmone.

Mi hanno risposto che occorreva fornire l'informazione al
computer centrale, anche perché la maggior parte del personale
non parlava inglese e non poteva ricevere ordini a voce,
ma solo istruzioni in Basic.

Ho aperto altri due cassetti e vi ho trasferito
il nuovo contenuto del frigobar, in cui ho poi
alloggiato il mio salmone.

Il giorno dopo alle quattro il salmone era sul tavolo,
e già emanava un odore sospetto.

Il frigo era brulicante di bottiglie e bottigliette,
e i quattro cassetti ricordavano la cassaforte
di uno speak-easy durante il proibizionismo.

image

Ho telefonato in portineria e mi hanno detto
che c'era stato un nuovo incidente al computer.

Ho suonato il campanello e ho cercato di spiegare
il mio caso a un tizio che portava i capelli
raccolti a crocchia sulla nuca:
ma parlava solo un dialetto che, come un collega
antropologo mi ha spiegato dopo,
veniva praticato solo nel Kefiristan
ai tempi in cui Alessandro il Grande
impalmava Rossane.

La mattina seguente sono andato per firmare il conto.
Era astronomico.

Risultava che avevo consumato in due giorni e mezzo
alcuni ettolitri di Veuve Clicquot,
dieci litri di whisky diversi,
compresi alcuni malti rarissimi,
otto litri di gin, venticinque litri tra Perrier ed Evian,
più alcune bottiglie di San Pellegrino,
tanti succhi di frutta quanti ne sarebbero bastati
a mantenere in vita tutti i bambini assistiti dall'UNICEF,
tante mandorle, noci e noccioline da far vomitare
un addetto all'autopsia dei personaggi della Grande Abbuffata.

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Ho cercato di spiegare, ma l'impiegato,
sorridendo coi denti anneriti dal betel,
mi ha assicurato che il computer diceva così.

Ho chiesto un avvocato e mi hanno portato un mango.

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Il mio editore ora è furioso e mi crede un parassita.
Il salmone è immangiabile.
I miei figli mi hanno detto che dovrei bere un po' meno.

:woot:

 
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Pantristev
view post Posted on 7/3/2013, 19:28     +1   -1




Mi è piaciuto di piu' leggerlo qua che sul libro. xD
 
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view post Posted on 7/3/2013, 21:43     +1   -1
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Peccato solo che nel tempo tutte le immagini allegate siano andate perdute... :(
 
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2 replies since 23/9/2007, 10:26   5533 views
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